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Harira: zuppa di pomodori alla marocchina

Hariraa

Gli amanti della cucina marocchina sapranno che uno dei suoi piatti di bandiera è la harira: una zuppa cremosa a base di pomodori, lenticchie e ceci con un leggero retrogusto di cumino e coriandolo. Non importa in quale parte di Marocco vi troverete perché la harira è un piatto base che amano tutti e quindi va servita ovunque: sia presso bancarelle di strada sia in ristoranti di lusso. L’unica cosa che cambia sono gli accompagnamenti.

Indecisi se mangiarla semplice o con pasta, riso o semolino? Con fettine di sedano o semplici patate? Con datteri o pezzetti di lime o forse con entrambi? La risposta ve la daranno i venditori di strada, soprattutto quelli che ne vendono una sola versione e la servono da un unico pentolone. Riconoscerete chi di loro vende la migliore harira dalla lunghezza di fila: più lunga è, più buona sarà la zuppa servita. Una volta scelto dove ordinare la vostra, potreste dover attendere addirittura una decina di minuti per essere serviti e poi mangiarla in piedi, ma vi assicuro che tutte queste scomodità valgono la pena. In fin dei conti, che cosa può essere di migliore se non una fumante crema di dolcissimi pomodori e legumi servita con succo di lime e mangiucchiata con freschi e carnosi datteri Medjool?

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Luoghi di perdizione vegan in Marocco

colazione

Chi mi segue su social (Instagram e Facebooksa che quest’inverno mi sono fatta migliaia di km viaggiando per città e campagne marocchine alla ricerca di ricette di pietanze locali al 100% veg (saporitissime zuppe come la harira e la loubia, aromaticissimi tajin, e golosissimi msemen), nonché per imparare a servire dell’ultra dolce thè alla menta con datteri freschi e dolciumi a base di frutta secca. Come al solito, l’obiettivo di questo viaggio era venire a conoscere autentici sapori locali e poter poi mostrare che, pur andando in posti sperduti, è possibile rimanere vegan senza dover scendere a compromessi. Ci sarà chi stenta a crederci, ma giuro che è vero: non solo in famose città ma anche nei villaggi delle montagne Atlas o nei campeggi in Sahara è più facile mangiare vegan che vegetariano! Se vi andasse dunque di fare un viaggio all’insegna di escursioni in paesaggi vergini e venire a conoscere l’autentica e più genuina cucina locale, vale la pena di farsi tutti quei km e allontanarsi dagli affollatissimi centri metropolitani.

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